18/06/1973 Vigevano
Ciao, benvenuta nella nostra Redazione, iniziamo con qualcosa di semplice così per sciogliere un po’ il ghiaccio. Raccontaci: chi sei, da dove vieni e cosa fai nella tua vita “non creativa”?
Mi chiamo Monica (in arte MybonnetBee), 49 anni, moglie, mamma di due adolescenti e per lavoro redattrice esterna per una casa editrice. Nata in provincia di Milano e residente a Vigevano, ma nelle mie vene e sulle papille gustative scorre sangue al 100% meridionale.
Come è iniziata la tua avventura creativa? Raccontaci come hai iniziato.
Ho cominciato come buona parte delle crafter: con una passione per i lavori manuali fin da bambina (l’origami è stata tra le mie prime scoperte, insieme al disegno, ai bigliettini fatti a mano, all’uncinetto e così via). Ma la svolta in età adulta è stata L’Artigiano in Fiera a Milano nel lontano 1996: aiutavo mio suocero ceramista a esporre e, bazzicando tra i vari stand nel padiglione della Lombardia, mi sono imbattuta in quello dell’azienda Impronte d’Autore, specializzata in stamping. Da quel colpo di fulmine non ho più smesso di usare timbri e colori.
Ora entriamo nel vivo della questione! Siamo curiose di sapere di più sulla tua arte. Cosa realizzi nello specifico?
Con la scusa di unire l’utile al dilettevole, mi sono specializzata nei segnalibri e nei biglietti di auguri per accompagnare i regali (le card pop-up sono quelle più divertenti). Collaboro con diversi brand per la promozione dei loro prodotti e tengo corsi di cardmaking e colorazione.

Cosa significa per te creare? Quali emozioni provi mentre crei?
Creare non è una scelta, è parte della mia natura, quasi come mangiare o dormire. Quando non posso dedicarmici, per via del lavoro o di altri impedimenti, entro in astinenza. L’aspetto che mi piace di più è il momento in cui nasce la scintilla di un’idea, quando sai che è quella giusta e non vedi l’ora di metterti al lavoro per dare vita a quello che hai in testa. Come trovare improvvisamente la soluzione a un cruciverba su cui ti arrovelli da giorni: è una sensazione magnifica.
Quanto ritieni sia importante la creatività per la sfera emotiva?
Moltissimo. Può essere il coronamento di una giornata entusiasmante o la svolta per una giornata nera. È un rimedio che non ha controindicazioni (al limite per il portafoglio!).

All’inizio della tua carriera creativa hai riscontrato delle difficoltà nell’impostare il tuo brand, il tuo lavoro, la tua organizzazione oppure tutto è filato liscio e ha preso il volo senza tante difficoltà?
Penso che la fatica maggiore sia stata imparare un linguaggio per me completamente nuovo, quello informatico. Il computer era uno strumento diaboloco, che sottraeva risorse alle attività manuali. Poi pian piano ne ho capito le potenzialità, ho aperto un blog e via via i diversi social, tutti bilingue per avere maggiore visibilità. Per carattere sono una persona metodica e precisa, non ho mai smesso di aggiornare i miei canali regolarmente e questo senza dubbio mi è stato d’aiuto nello stabilire i contatti per le varie collaborazioni.
Se hai riscontrato delle difficoltà come le hai superate? Se invece non le hai avute puoi dare qualche consiglio per chi legge?
Se si decide di fare del proprio hobby una professione è fondamentale tenersi aggiornati, essere costanti e partecipativi sui social e non trascurare la comunicazione. Anche la fotografia è importantissima: bastano pochi strumenti e un po’ di pazienza per ottenere degli ottimi scatti. Ho visto lavori splendidi penalizzati da fotografie poco illuminate e di bassa qualità. Oppure blog o profili abbandonati per mesi… non è mai una buona pubblicità.
Nel tuo percorso creativo hai trovato persone che ti hanno fatto da “mentore” aiutandoti e supportandoti quando ne avevi la necessità?
La mia insegnante principale è stata Daniela (Stampingdani), che ho conosciuto per caso mentre preparavo la tesi di laurea. Ci siamo trovate unite da questo hobby e siamo diventate amiche. Lei è sempre stata una spanna avanti a tutti: seguiva i primi blog americani e ci faceva provare delle tecniche in anteprima ordinando i materiali dagli USA. Molte delle cose che so le ho imparate grazie alla sua generosità nella condivisione: è una dote rara.

Cosa vedi nel tuo futuro creativo? Quali sono i tuoi obiettivi per il 2022?
Che domanda difficile! Il lavoro e la famiglia assorbono buona parte del mio tempo, ma mi piacerebbe allargare il giro dei corsi e delle collaborazioni.
Svelaci un segreto, anche piccolo, in anteprima per le lettrici di CreativamenteCarta.
Non ho segreti da rivelare, ma concludo l’intervista con un consiglio: non svalutate mai il vostro lavoro. Se avete anni di esperienza alle spalle e siete consapevoli che la qualità del prodotto è buona, trovate la persona giusta che sappia apprezzarlo e lasciate perdere tutti gli altri.
Grazie Monica per averci dedicato il tuo tempo.
La Redazione
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Alla prossima intervista!