Miria Molinari
21/05/1952 Monza

Ciao, benvenuta nella nostra Redazione, iniziamo con qualcosa di semplice così per sciogliere un po’ il ghiaccio. Raccontaci: chi sei, da dove vieni e cosa fai nella tua vita “non creativa”?
Ciao, grazie per avermi invitata, è davvero un piacere essere qui.
Sono Miria, un’insegnante di inglese in pensione da qualche anno. Sono nata a Genova ma da 44 anni vivo a Monza dove ci siamo trasferiti per ragioni di lavoro io e mio marito appena sposati. Ci siamo subito ambientati e anche se la vicinanza con la città di origine ci ha consentito di vedere spesso la famiglia, possiamo dire dopo tanti anni che Monza è la nostra seconda patria.
Da quando ho smesso di lavorare posso dedicarmi con più calma alle mie attività preferite: oltre alla creatività mi piace cucinare ricette tradizionali della mia regione ma anche sperimentarne di nuove, ascoltare la musica e vedere films.
Come è iniziata la tua avventura creativa? Raccontaci come hai iniziato.
Devo fare una premessa: mio padre era un pittore, lo ha fatto fin da giovane per hobby, ha avuto un maestro poi ha continuato da autodidatta raggiungendo ottimi risultati; mia madre amava cucire ed era molto esperta e creativa. In questo contesto è stato più facile aprirsi verso il mondo della creatività, fin da bambina mi piaceva disegnare e inventare biglietti d’auguri per ogni ricorrenza.
Anche se col matrimonio e il lavoro ho avuto meno tempo, ho sempre avuto interesse per queste attività e quando nostro figlio è cresciuto ho ripreso a sperimentare. Ho provato di tutto: dal dècoupage (ho anche collaborato per alcuni anni a una rivista del settore) al cucito ( ho partecipato ai concorsi alla fiera di Vicenza e ho avuto alcuni lavori esposti), l’incisione su vetro, poi… galeotto fu l’incontro con lo stand di Impronte d’Autore ad Artigianato in fiera: ho scoperto i timbri, la colorazione,l’embosser e non li ho mai abbandonati.
Per i miei 60 anni mia mamma e mia sorella mi hanno regalato la Bigshot, nel frattempo ho conosciuto lo scrapbooking e l’Asi, ho fatto parte di alcuni dt soprattutto stranieri, da un paio d’anni scrivo sulla rivista CreativamenteCarta insomma non mi sono più fermata, anche ora che sto per compierne 70! Aiuto!
Ora entriamo nel vivo della questione! Siamo curiose di sapere di più sulla tua arte. Cosa realizzi nello specifico?
Dopo tanto girovagare ho finalmente capito che la mia attività preferita è il cardmaking quindi creo cards di auguri per varie occasioni, con una predilizione per quelle natalizie. Quasi sempre hanno una decorazione colorata a mano che può essere il timbro o lo sfondo o entrambi. Mi piace anche realizzare cards interattive utilizzando fustelle o anche strutture fatte a mano.
Per la colorazione uso pennarelli acquerellabili tipo Zig Real Brush o Karin Markers, matite Prismacolor o Caran d’Ache Pablo e più recentemente ho scoperto gli acquerelli.

Cosa significa per te creare? Quali emozioni provi mentre crei?
Come spesso è già stato detto, creare è il modo per rilassarsi, evadere dalla routine ed entrare in un modo fantastico dando vita a un’idea. Creare però è anche “il tormento e l’estasi”, perdonatemi il richiamo a Michelangelo, perché spesso non è semplice realizzare quello che si ha in testa, bisogna fare e disfare, provare e riprovare fino a ottenere il risultato che volevamo e questo è il momento più bello.
Quanto ritieni sia importante la creatività per la sfera emotiva?
E’ molto importante perché ci consente di comunicare le nostre emozioni creando.

All’inizio della tua carriera creativa hai riscontrato delle difficoltà nell’impostare il tuo brand, il tuo lavoro, la tua organizzazione oppure tutto è filato liscio e ha preso il volo senza tante difficoltà?
In realtà ho sempre creato soprattutto per hobby; solo anni fa insieme a un’amica ho partecipato a dei mercatini, è stato un periodo piacevole, abbiamo anche avuto un discreto successo poi per motivi familiari ho dovuto smettere e non ho più ripreso.
Se hai riscontrato delle difficoltà come le hai superate? Se invece non le hai avute puoi dare qualche consiglio per chi legge?
Indubbiamente finchè ho lavorato e soprattutto quando mio figlio era piccolo ho fatto fatica a trovare dei momenti per dedicarmi alle mie passioni, infatti come dicevo ho avuto dei periodi di pausa. Quando sono riuscita a organizzarmi meglio, con le amiche ho cominciato a frequentare le fiere del settore che un tempo non c’erano e ho ripreso creare. Nel contempo ho cominciato a partecipare ai meeting Asi e a molti corsi, soprattutto di colorazione, con ottimi insegnanti.
Nei momenti di difficoltà e non solo ritengo inoltre molto proficuo il confronto con altre creative, aiutarsi a vicenda sulla base delle proprie esperienze senza essere competitive è molto importante e produttivo.
Nel tuo percorso creativo hai trovato persone che ti hanno fatto da “mentore” aiutandoti e supportandoti quando ne avevi la necessità?
Ho conosciuto tante persone meravigliose e voglio ricordarne due in particolare: Elena Consonni, che da anni mi supporta e mi sopporta rendendomi partecipe di tante esperienze creative e Giusi Marzioli, che mi ha fatto conoscere lo scrapbooking, l’Asi e i gruppi social; anche con lei ho condiviso tanti momenti importanti per il mio percorso.

Cosa vedi nel tuo futuro creativo? Quali sono i tuoi obiettivi per il 2022?
Indubbiamente alla mia età non è facile fare programmi, spero di riuscire a continuare a creare ancora per molto tempo, se non altro per usare tutto il materiale che ho accumulato!
In termini più concreti vorrei imparare a usare bene la Gel Press, migliorare la tecnica dell’acquerello e imparare a fare i reel.
Svelaci un segreto, anche piccolo, in anteprima per le lettrici di CreativamenteCarta.
Più che un segreto un consiglio: non smettere mai di imparare qualcosa di nuovo ed essere curiosi.
Grazie Miria per averci dedicato il tuo tempo.
La Redazione
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Alla prossima intervista!