
Marianna Chiodo
25/07/1984 Roma
Ciao, benvenuta nella nostra Redazione, iniziamo con qualcosa di semplice così per sciogliere un po’ il ghiaccio. Raccontaci: chi sei, da dove vieni e cosa fai nella tua vita “non creativa”?
Ciao e grazie per quest’intervista. Sono Marianna ho trentotto anni (di già?). Sono nata e vivo in quella che viene definita la città più bella del mondo: Roma. Sono mamma di Matteo, quattro anni e mezzo, e Diana, tre anni. Sono sempre stata una tipa creativa, ho frequentato l’Istituto d’Arte per cinque anni e mi sono laureata in Scienze della Moda e del Costume a La Sapienza di Roma. Fino a cinque anni fa lavoravo come direttore di punto vendita per una catena d’abbigliamento maschile molto famosa a Roma. Una mattina di agosto ho scoperto di aspettare il mio primo bimbo e, vista la fatica del mio lavoro, sono entrata subito in maternità. Due anni fa, ho dovuto prendere però una delle decisioni più importanti della mia vita: fare la mamma o continuare a lavorare? Per chi lavora nei centri commerciali, in cui non esiste il sabato libero o la domenica e si lavora anche nei giorni di festa, dove le chiusure vanno oltre le 22, conciliare le due cose non è molto facile. Quindi ho consegnato le mie dimissioni. Ora sono una mamma a tempo pieno e nello stesso tempo sono una creativa.

Come è iniziata la tua avventura creativa? Raccontaci come hai iniziato.
Le Creazioni di Matt nasce per caso in una giornata fredda di gennaio, seduta su una sedia della mia vecchia casa, con il telefono in mano cercando qualche idea da realizzare: la mia vena creativa aveva bisogno di sfogarsi. Un’idea lì, un’altra là, un’altra di qua: bé, sì, messe insieme forse verrà qualcosa di carino! Così ha preso vita la mia prima creazione: il fiocco nascita per il mio primo bimbo Matteo.
L’idea di pensare a una pagina nella quale poter far vedere i miei lavori era lontana anni luce, fino a due mesi dopo: era il marzo 2018 quando creai, senza troppe aspettative, questo angolino di mondo. All’inizio ero un po’ amareggiata, perché lavoravo tramite passaparola e non tramite pagina, poi sono cominciati ad arrivare i primi ordini e da lì ho acquistato più fiducia in me stessa.
Ora entriamo nel vivo della questione! Siamo curiose di sapere di più sulla tua arte. Cosa realizzi nello specifico?
Creo principalmente fiocchi nascita in pannolenci. Ho scelto il pannolenci perché la morbidezza e le varie colorazioni mi facevano pensare al candido mondo dei bambini. Sotto Natale creo ghirlande fuoriporta e calze della befana. Ultimamente ho allargato i miei orizzonti perché ho scoperto il mondo dello scrapbooking, quindi adesso creo anche album foto, box merenda, tag, scatoline, insomma mi piace spaziare in tutto ciò che mi permette di creare qualcosa.
Cosa significa per te creare? Quali emozioni provi mentre crei?
Per me creare non è solo un lavoro ma anche un modo per rilassarmi, per perdermi nei miei pensieri. È anche un mio modo per riflettere e mettere ordine in quelle giornate magari nate un po’ storte.

Quanto ritieni sia importante la creatività per la sfera emotiva?
Credo sia di vitale importanza e di questo ne ho avuto conferma a gennaio. La befana invece di caramelle e carbone, quest’anno mi ha portato un bel tampone positivo. Devo dire la verità, l’ho vissuta malissimo. Stavo bene senza sintomi, ma il fatto di essere “reclusa” ha giocato un brutto ruolo nella mia psiche. Volevo creare, ma appena mi sedevo in laboratorio la creatività svaniva. Sembravo come un supereroe che perde i suoi poteri, le sue forze. Il mio medico di base mi diceva di creare perché mi rilassava, ma niente non riuscivo e ho ritardato le consegne. Quando tutto è passato e ho riconquistato la mia libertà, ricominciare è stata ancora più tosta che smettere. Questa è una cosa che rimpiango molto, aver smesso di creare in un momento di sconforto, mai farlo perché la creatività è una pennellata gialla in una giornata grigia.
All’inizio della tua carriera creativa hai riscontrato delle difficoltà nell’impostare il tuo brand, il tuo lavoro, la tua organizzazione oppure tutto è filato liscio e ha preso il volo senza tante difficoltà?
La nascita del mio brand, la devo a mio marito. È lui che mi ha spinto ad aprire una pagina e dar vita a questo mondo. Per me doveva essere una porta provvisoria perché sarei dovuta rientrare al lavoro dopo la nascita di Matteo, quindi non volevo impegni di ordini, scadenze e compagnia bella. Invece nel dicembre del 2018 ho scoperto di aspettare Diana: la mia avventura con le mie creazioni poteva continuare. A livello di difficoltà non ho riscontrato grandi problemi, mi piace avere tutto sotto controllo e organizzare ogni minima cosa. Ero un po’ titubante all’inizio sul come potevo farmi conoscere, ma il buon passaparola ha fatto bene il suo corso.
Se hai riscontrato delle difficoltà come le hai superate? Se invece non le hai avute puoi dare qualche consiglio per chi legge?
Avendo fatto il direttore di punto vendita per molti anni, ho un modo diverso di affrontare le difficoltà e sono molto ferrata nel famoso problem solving. Una cosa che non ho mai tollerato è la maleducazione delle persone che ti scrivono. Molti non capiscono che dietro quel messaggio in pagina ti sta parlando una persona e non un PC. L’educazione nel chiedere informazioni, nel salutarti, nel dirti in modi poco carini “è troppo caro” all’inizio mi mandava in bestia, poi ho capito che chi è interessato al tuo prodotto chiede, compra ed è cortese perché sa di volere il tuo prodotto, il resto, come diceva Califano, è noia!
Nel tuo percorso creativo hai trovato persone che ti hanno fatto da “mentore” aiutandoti e supportandoti quando ne avevi la necessità?
Agli inizi guardavo molti video tutorial di creative brasiliane, che con pannolenci e feltro sono fenomenali. Il resto l’ho fatto tutto da me, comunque vengo da un liceo artistico e ho una laurea in moda, quindi pennelli, aghi e fili hanno sempre fatto parte della mia vita. Per i personaggi Disney, alla quale mi sono approcciata ora, mi aiutano molto i consigli di Janine di Creopannolenci. Se devo dirti chi è stato il mio “mentore” a livello morale ti direi la mia famiglia: la nascita del mio primo figlio che mi ha dato l’input di creare il primo fiocco e mio marito, che mi ha dato la spinta e la voglia di credere in quello che facevo, creando la mia pagina.
Cosa vedi nel tuo futuro creativo? Quali sono i tuoi obiettivi per il 2022?
Come tutte le creative mi piace sperimentare, spaziare, conoscere nuovi materiali. Per ora mi sto appassionando allo scrapbooking ma a livello amatoriale, spero un domani di realizzare album per le mie clienti.

Svelaci un segreto, anche piccolo, in anteprima per le lettrici di CreativamenteCarta.
Se lo svelo che segreto è? Scherzo ovviamente! Il mio segreto nel mio creare è CREDERCI. Credere in qualsiasi progetto, in qualsiasi idea si abbia in mente e non arrendersi al primo ostacolo. In fondo le cose belle nascono dai piccoli fallimenti.
Grazie Marianna per averci dedicato il tuo tempo.
Elena Consonni per CreativamenteCarta
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Alla prossima intervista!