Maria Pia Bellizzi
10/12/1961, Cadegliano
Ciao, benvenuta nella nostra Redazione, iniziamo con qualcosa di semplice così per sciogliere un po’ il ghiaccio. Raccontaci: chi sei, da dove vieni e cosa fai nella tua vita “non creativa”?
Ciao, felice di essere ospitata in questo spazio della vostra rivista. Sono Maria Pia Bellizzi. Sono nata in Calabria, ma come figlia di migranti sono stata sballottata per tutta l’infanzia tra Svizzera tedesca, Calabria e Ticino. Infanzia non sempre facile. Ora vivo in una grande casa a Cadegliano, piccolo paesino al confine con la Svizzera, insieme a mio marito e mia figlia.
Ho conseguito un diploma professionale di sarta e poi una specializzazione come modellista di pellicceria. Ho amato molto il lavoro come modellista. Tra l’altro, ho avuto modo di lavorare in una delle più belle e rinomate pelliccerie di Lugano. Ma il desiderio di trovare me stessa e dare alla mia vita un senso più profondo, mi ha portato altrove. Ho iniziato un nuovo percorso nell’ambito di un’associazione Onlus che mi ha aiutato a trovare me stessa e poi in seguito mi ha permesso di collaborare nella formazione di molti giovani. Ancora oggi, dopo circa trent’anni di lavoro a pieno tempo nel volontariato, collaboro part-time con la stessa associazione prevalentemente in ambito sociale. Lavoro, inoltre, per alcuni giorni al mese, in una casa per disabili e anche questo mi piace molto.
Come è iniziata la tua avventura creativa? Raccontaci come hai iniziato.
Ho dei ricordi di bambina quando ho trascorso un anno in Calabria con i miei nonni. Raccoglievo qualsiasi materiale che nonna buttava via e ne facevo vestiti per le mie bambole di carta. Ho sempre amato disegnare, colorare, ritagliare e manipolare filati e stoffe. Crescendo, però, avevo come la sensazione che la creatività in me si fosse bloccata. Ma quando ho iniziato ad accettarmi e a capire chi fossi attraverso le persone che mi hanno accompagnato e incoraggiato, piano piano la creatività ha iniziato a fluire, intorno ai 23 anni. Nell’associazione mi affidarono il compito di decorare gli spazi comuni e di occuparmi delle feste e compleanni. Così, con il poco materiale a disposizione, ho imparato a creare cose accoglienti, carine e buone torte! Ho anche cucito tante tende, disegnato e cucito i costumi per alcuni pezzi teatrali.
A quel tempo avrei desiderato molto fare una scuola di grafica, ma la scelta di lavorare come volontaria non me lo permetteva finanziariamente. Ho però collaborato alla parte grafica nella creazione di un libro di musica, per circa un anno. Allora tutto veniva fatto a mano e così ho imparato la precisione! Ho fatto poi tante altre cose: cucito creativo, ricamo, uncinetto, pasta al sale (bellissimo!), composizioni naturali, patchwork creativo, intaglio su carta con taglierino, decoupage, corone di avvento con materiali naturali etc…
Ora entriamo nel vivo della questione! Siamo curiose di sapere di più sulla tua arte. Cosa realizzi nello specifico?
Come avrete capito, mi sono divertita a fare diverse cose con diversi materiali, ma il materiale che preferisco è la carta: tovaglioli, giornali, carta, cartoncino e cartoni. Bianca, naturale, colorata, stampata, pasticciata ma sempre carta!
Ho sempre amato il riciclo creativo, dando nuova vita a piccoli oggetti e creando delle cards per tutti, amici e parenti! Circa tre anni fa, per la prima volta ho visitato una fiera creativa a Milano e mi si è aperto un mondo! Ho acquistato una Big Shot e qualche timbro e da lì ho iniziato a fare scatoline e partecipazioni per matrimoni, anniversari, compleanni e nascite.
Come vi ho già detto, amo fare le cards, ma personalizzate! Mi piace pensare alla persona, poi scelgo il tema, i colori, la tecnica e il sentiment. Di solito ci azzecco.

Cosa significa per te creare? Quali emozioni provi mentre crei?
Per me creare significa lasciar fluire ciò che ho dentro cercando di comunicare bellezza, speranza e incoraggiamento. Quando creo sono serena, provo gioia e un profondo senso di libertà. Rimango invece a bocca aperta, quando cercando ispirazione nella natura o seguendo il lavoro di altre creative, mi accorgo stupita, della ricchezza e della diversità espressa.
Quanto ritieni sia importante la creatività per la sfera emotiva?
Ritengo che la creatività sia molto importante per l’equilibrio di ogni persona. Ognuno di noi possiede una dose di creatività dentro di sé, ma a volte è bloccata e nascosta dalle ferite o dalle paure. Tocca a noi avere il coraggio di affrontare ciò che ci blocca per liberare tutta la creatività che ci è stata donata. La creatività è un dono prezioso!
Quanto ritieni sia importante la creatività per la sfera emotiva?
Ritengo che la creatività sia molto importante per l’equilibrio di ogni persona. Ognuno di noi possiede una dose di creatività dentro di sé, ma a volte è bloccata e nascosta dalle ferite o dalle paure. Tocca a noi avere il coraggio di affrontare ciò che ci blocca per liberare tutta la creatività che ci è stata donata. La creatività è un dono prezioso!

All’inizio della tua carriera creativa hai riscontrato delle difficoltà nell’impostare il tuo brand, il tuo lavoro, la tua organizzazione oppure tutto è filato liscio e ha preso il volo senza tante difficoltà?
Nel mio caso preferisco piuttosto dire che è un percorso creativo, ma mi piacerebbe se sfociasse in qualcosa di più! Sì, ci sono state difficoltà di vario genere, tra cui l’approccio ai social. E in alcuni momenti sono stata tentata di rinunciare al mio sogno creativo. Ma il nemico più grande, se guardo indietro, è stata la scarsa fiducia in me stessa e il paragonare i miei lavori a quelli degli altri che, in confronto, mi sembrano sempre dei capolavori.
Se hai riscontrato delle difficoltà come le hai superate? Se invece non le hai avute puoi dare qualche consiglio per chi legge?
Le difficoltà le ho superate perseverando, progetto dopo progetto! Inoltre, facendo qualche corso ho conosciuto delle creative che ammiro e lo scambio con loro è stato veramente molto ricco e stimolante. Diverse di loro mi hanno incoraggiata molto.
Nel tuo percorso creativo hai trovato persone che ti hanno fatto da “mentore” aiutandoti e supportandoti quando ne avevi la necessità?
Non ho un mentore, ma mi piacerebbe molto averlo!

Cosa vedi nel tuo futuro creativo? Quali sono i tuoi obiettivi per il 2022?
Sono una sognatrice e nel mio futuro vedo un caffè creativo, la collaborazione con altre creative e la nascita di un brand. Gli obiettivi per il 2022 sono sicuramente di imparare nuove tecniche, migliorare l’utilizzo dei social e creare, creare, creare.
Svelaci un segreto, anche piccolo, in anteprima per le lettrici di CreativamenteCarta.
Un segreto? Continuiamo a creare sempre. Ispiriamoci ai colori, alle sfumature, alle forme presenti nel creato intorno a noi, fonte inesauribile di bellezza.
Grazie per la vostra attenzione.
Grazie Maria Pia per averci dedicato il tuo tempo.
La Redazione
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Alla prossima intervista!