
Ciao Enrica, non sgranare gli occhi, calma le palpitazioni e tranquillizzati. Volevo donarti questo spazio nel nostro blog come segno di gratitudine per tutto quello che hai fatto in questi anni per la rivista e per tutte noi della Redazione. Abbiamo imparato moltissimo con te al nostro fianco. Grazie infinite!
Iniziamo dalle presentazioni, raccontaci chi sei e cosa fai nella vita.
Ciao a tutte! Mi chiamo Enrica, ho 45 anni (mannaggia), vivo a Milano e sono un Libero Professionista. Nasco per caso grafico impaginatore… avete capito bene… per caso! Da giovane sono sempre stata una ragazza capace, a detta degli altri, ma totalmente insicura e incapace di scegliere una via precisa da seguire. Diciamocelo… mi piace un po’ tutto. Ho lasciato l’università e mi sono tuffata nel mondo del lavoro. A parte gli inizi in cui ho fatto varie esperienze, un giorno qualcuno ha creduto in me e mi ha dato una possibilità che ho sfruttato e che mi ha accompagnata fino a oggi.
Ora sono un grafico, forse più tecnico che “artistico”. Mi piaccio i programmi, che “assorbo” con facilità, i macchinari, che mi affascinano sempre tantissimo e mi permettono di realizzare ciò che desidero, e tutto questo grazie anche alla grande curiosità che mi spinge e sprona sempre a non mollare e ad evolvermi.
In moltissime foto vediamo la tua bellissima cagnolina. Ti va di parlarci di lei e del vostro rapporto così simbiotico?
Hai detto bene, siamo due “cozze” dal primo momento che ci siam viste in canile.
Sono profondamente innamorata della mia “palla di pelo”… non posso farne a meno.
Questo anche perché è arrivata in un momento molto difficile; un mese dopo averla presa, mia mamma è stata ricoverata d’urgenza per una brutta malattia e con poche speranze. Grazie a Lily, che ai tempi era solo una cucciola vivace di sette mesi, ogni sera, dopo l’ospedale, tornavo a casa e non avevo il tempo di abbattermi perché c’era lei… un’irriverente palletta con le sue esigenze. Dopo anni mia mamma si è ripresa e il suo recupero di fiducia è stato accompagnato anche dalla nostra pelosetta. Lo so che Lily non comprendeva quello che stava succedendo, ma la sua presenza e le sue necessità sono state, per me, fondamentali per non cascare troppo nel turbine della tristezza.
Passiamo a un’altra tua passione: i viaggi. Ci racconti il più bello che hai fatto e quello che invece un pochino ti ha deluso?
Oh mamma! Verrò odiata dalla maggior parte della popolazione mondiale.
Allora, non vi è stato proprio un viaggio deludente inteso come meta, ma solo a livello di percezione personale. Io amo la natura e i luoghi ricchi di storia, quindi il viaggio che meno mi ha rapita è stato quello a New York! Città per me troppo moderna… ci tornerei solo per lavoro e per scoprire com’è la vita di tutti i giorni. Il viaggio più bello direi Marrakech e l’esperienza nel deserto sotto le stelle, cammello compreso, con torta di compleanno, è stato il top.
Spero nel prossimo… forse Lapponia!

Sappiamo che hai lavorato in “vere” redazioni, quelle che producono giornali e riviste con grandi tirature. Come è stato lavorarci? Raccontaci tutto ciò che ricordi di quelle esperienze.
Oh, cavolo! Risale a tanti anni fa, ma sì, ho lavorato in una piccola casa editrice che aveva due riviste completamente diverse: una di tuning e una di camper.
Lavorare in redazione è stato tosto, eravamo solo in quattro (due redattori, uno per rivista, un hard director e un grafico) e dovevamo produrre due riviste al mese, ma il team era abbastanza affiatato.
Mi ricordo le notti passate non solo a chiudere le riviste, ma anche a controllare le bozze prima di andare in stampa e una volta corretto e inviato nuovamente tutto (solitamente alle 2 o 3 di notte) si andava a festeggiare. Devo dire che quei colleghi mi mancano: se c’era un problema ci davamo una mano a vicenda! Accorciare, allungare il testo, sistemare le immagini, leggere. Che incubo la grammatica!
Sono stata fortunata.
Ecco, dopo aver letto tutte queste cose ci sentiamo di chiederti se siamo state brave in Eedazione. Che voto ci daresti per l’impegno?
Che voto vi darei? Che domande! 10!
Sei, siete e sempre rimarrete una delle scelte migliori che abbia fatto nella mia vita. Molto spesso si dà per scontato qualcosa, ma così non è. Spero solo, nel mio modo forse burbero e barbaro, di avervi passato un pochino di ciò che so e che lavorativamente si sta perdendo e, soprattutto, mi auguro di non avervi “shampato” troppo. Siete state attente e il più possibile scrupolose… cosa chiedere di più?
Cosa ti ha portato a intraprendere questa collaborazione con CreativamenteCarta?
Che ridere! Stavo cercando lavoro… il covid mi ha “paralizzata” da quel punto di vista e una mia amica mi ha detto che CreativamenteCarta stava cercando. Ho provato a contattarti e anche se il lavoro non era retribuito ho detto: “che cavolo! Almeno continuo a fare ciò che è nelle mie corde e che amo!”. Da quel giorno non vi ho più lasciate e non ne ho l’intenzione… anche se ho meno tempo di prima, ci sono.
Come descriveresti CreativamenteCarta? Quali sono le tre parole che ti vengono in mente pensando a questo progetto?
Vediamo… genuina, vera, interessante.
Credo che CreativamenteCarta sia una realtà genuina, perché è quel che si vede e legge ed è composta da persone competenti che sanno ciò che fanno. Vera, perché coinvolge tutti con i loro progetti senza fare differenze o preferenze. Interessante per il semplice motivo che cerca di toccare tutti gli argomenti da vari punti di vista e quindi chiunque può trovare qualcosa di suo gusto.
Sappiamo che lavorare a questo progetto è stato duro e molto impegnativo. Come sei riuscita a conciliare il tuo lavoro con il ruolo di supervisore dell’impaginato?
A volte è stata dura conciliare tutto. Sono riuscita a dedicare giornate intere, quando avevo tempo, oppure ho passato nottate a correggere, rivedere, chiedere. Ma sono una testarda e se ho una data di chiusura e il rispetto delle persone con cui lavoro, allora abbatto anche il muro del tempo. Ne è valsa proprio la pena!

Quest’esperienza cosa ti ha lasciato? Pensi di aver imparato qualcosa? Se sì, cosa?
Questa esperienza mi ha lasciato un senso di appartenenza che è difficile provare solitamente sul lavoro.
Forse è per questo che non ho mai mollato anche se piena di impegni e difficoltà. Mi ha insegnato a pazientare, a comprendere che le situazioni possono avere più sfumature e che anche se diversi e sconosciuti possiamo essere una gran forza… l’importante è correre insieme verso lo stesso traguardo!
Infine eccoti uno spazio in cui puoi dirci tutto quello che vuoi.
Io ti vorrei ringraziare di cuore, perché mi hai dato la possibilità non solo di fare ciò che amo, ma anche di trovare un’amica… cosa che assolutamente non mi aspettavo. Ci diamo una mano a vicenda e siamo spesso sulla stessa linea d’onda, anche se, è giusto dirlo, non ci conosciamo da tanto tempo.
Grazie anche alle ragazze che hanno sempre saputo sopportami e supportarmi in questo viaggio.
Un grande abbraccio a tutte, siete uniche!
Grazie Enrica per averci dedicato questo tempo e aver permesso a tutte le nostre lettrici di scoprire che belle persone compongono questa Redazione.
Valentina Paolini per CreativamenteCarta