ALESSANDRA CALABRESE

Alessandra Calabrese

29/07/1986, Ruoti (PT)

Ciao, benvenuta nella nostra Redazione, iniziamo con qualcosa di semplice così per sciogliere un po’ il ghiaccio. Raccontaci: chi sei, da dove vieni e cosa fai nella tua vita “non creativa”?

Grazie per questa bellissima opportunità. Parlare di me è sempre un po’ complicato, ma è una sfida che accetto molto volentieri perché mi aiuta a riflettere! Allora, nella mia vita non creativa sono una mamma e una moglie a tempo pieno. Ho due bellissimi bambini: Chiara di 9 anni e Vito di 6, e con loro non c’è mai da annoiarsi. I miei figli, insieme a mio marito, riempiono la mia vita di sorrisi e di una felicità che credevo non potesse esistere!

Come è iniziata la tua avventura creativa? Raccontaci come hai iniziato.

Lo scrapbooking ha sempre fatto parte della mia vita: ho sempre amato conservare foto a cui aggiungevo didascalie, decorazioni, ecc. ed è proprio grazie allo scrap che sono riuscita a superare un momento difficile in cui mi ero persa. Da qualche anno lo pratico con più consapevolezza, ma resta sempre l’attività attraverso la quale riesco a mettere in ordine i miei pensieri, a dare forma alle mie idee e a esprimere tutti i colori che mi porto dentro, senza paura di quello che gli altri possono pensare.

Ora entriamo nel vivo della questione! Siamo curiose di sapere di più sulla tua arte. Cosa realizzi nello specifico?

Come ho già accennato la mia arte si esprime attraverso lo scrapbooking e, in particolare, amo creare mini-album. Anche quando penso di realizzare un home decor, puntualmente va a finire che diventa in qualche modo un album. Adoro costruire strutture perché ho come la sensazione di raccontare una storia o, meglio ancora, di conservare per sempre quell’attimo di felicità che le foto hanno immortalato. Negli ultimi tempi però mi sono molto appassionata anche al traveler’s notebook, che mi permette di realizzare una sorta di diario molto più personale ed introspettivo.

Cosa significa per te creare? Quali emozioni provi mentre crei?

Per me creare significa staccare dai pensieri quotidiani, respirare e ricaricarmi, trovando nuove energie, guardando le cose da un nuovo punto di vista. Il fatto di fare scrap, e quindi lavorare con foto che in qualche modo raccontano di attimi di felicità, aiuta non poco! Creare un album è un po’ come rivivere quell’attimo e così, seduta al tavolo di lavoro, magari dopo una giornata pesante in cui vedi tutto nero, ti ritrovi a sorridere e a pensare che già domani potrà essere un giorno più bello, perché alla fine non ti manca proprio nulla per essere felice. Nel creare ritrovo il mio ottimismo, il mio vedere sempre il bicchiere mezzo pieno e il mio essere grata per la bella vita che sono riuscita a crearmi nonostante abbia faticato tanto per trovare la vera me.

Quanto ritieni sia importante la creatività per la sfera emotiva?

Credo che la creatività sia importante e sia, in qualunque forma si manifesti, l’espressione massima di una persona. Ad esempio, i colori che si usano in una creazione possono dire tanto sullo stato emotivo dell’artista. A volte il solo sedersi a pensare a un progetto aiuta a mettere ordine nei pensieri, proprio come si fa con i pezzi di un puzzle.

All’inizio della tua carriera creativa hai riscontrato delle difficoltà nell’impostare il tuo brand, il tuo lavoro, la tua organizzazione oppure tutto è filato liscio e ha preso il volo senza tante difficoltà?

Io dello scrap non ne ho fatto un lavoro perché non voglio diventi stressante e troppo vincolante. Quando capita che qualcuno vuole farsi realizzare qualcosa cerco di incastrare il tutto in modo da non togliere del tempo alla mia famiglia e, contemporaneamente, di lavorare senza ansia. Certo, negli anni sono cambiate tante cose. Per esempio nell’impostazione della pagina Facebook o del profilo Instagram, ma semplicemente credo che sia successo perché sono cresciuta anch’io e quindi i miei social rispecchiano il mio modo di essere di ieri e di oggi.

Se hai riscontrato delle difficoltà come le hai superate? Se invece non le hai avute puoi dare qualche consiglio per chi legge?

Il consiglio che mi sento di dare è quello di fare in modo che le vostre creazioni raccontino sempre qualcosa e mostrino il cuore e la passione che ci mettete nel realizzarle. Vi suggerisco anche di far sì che i vostri profili parlino di voi, così che chi incrocia la vostra strada si senta in qualche modo accolto nel vostro mondo. qualsiasi cosa sia, anche senza uno scopo o un motivo, fosse anche il quilt tema Natale ad agosto, sto bene, mi riallineo e questo mi fa gestire meglio tutto il resto.

Nel tuo percorso creativo hai trovato persone che ti hanno fatto da “mentore” aiutandoti e supportandoti quando ne avevi la necessità?

Al mio percorso creativo, e in particolare allo scrap, devo dire un grazie enorme perché è proprio attraverso questa passione che ho ritrovato un’amica cara con cui c’è sempre stato affetto, ma che le circostanze di vita avevano allontanato. E’ stato come ripartire esattamente da dove c’eravamo lasciate! Lo scrap mi ha regalato anche altre amicizie ormai indispensabili non solo a livello creativo, ma anche personale. Tutte loro sono fondamentali: nel percorso creativo, perché so che il loro parere e la loro opinione saranno sempre onesti; nella vita quotidiana, perché il loro affetto sarà sempre sincero, senza invidie, senza secondi fini… semplicemente donne per le donne!

Cosa vedi nel tuo futuro creativo? Quali sono i tuoi obiettivi per il 2022?

Nel mio percorso creativo non mi pongo mai dei limiti o degli obiettivi precisi, mi lancio in nuove avventure, mi guardo intorno con curiosità e, soprattutto, sempre con la voglia di imparare. Per il 2022 mi auguro solo di continuare a creare con entusiasmo, di avere le mani sporche di colla e di colori e il profumo di carta intorno a me, perché vorrà dire che al mio tavolo di lavoro troverò ancora quel sorriso che mi fa stare bene.

Svelaci un segreto, anche piccolo, in anteprima per le lettrici di CreativamenteCarta.

Un segreto? Ci sono piccole novità in arrivo che per me sono grandi soddisfazioni. Di più non posso dirvi!

Grazie Alessandra per averci dedicato il tuo tempo.

La Redazione

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Alla prossima intervista!

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