Alessandra Volpe
28.06.1969, Castelforte (LT)
Ciao, benvenuta nella nostra Redazione, iniziamo con qualcosa di semplice così per sciogliere un po’ il ghiaccio. Raccontaci: chi sei, da dove vieni e cosa fai nella tua vita “non creativa”?
Ciao a tutte. Prima di tutto voglio ringraziarvi per aver dato a me e ad altre creative questa splendida opportunità per conoscerci meglio. Sono Alessandra, ho 52 anni e abito a Castelforte, un piccolo borgo in provincia di Latina immerso nel verde a due passi dal mare, da quasi venti anni. Sono nata in Svizzera, dove mi sono diplomata sarta. A 20 anni mi trasferisco a Verona per continuare gli studi come stilista e modellista, una professione che negli anni seguenti mi ha dato molte soddisfazioni e, tra le altre cose, mi ha permesso di viaggiare in tutta Europa, sempre alla ricerca di nuovi spunti e materiali. Il compimento dei 30 anni ha portato con sé una prima crisi personale, sfociata dopo un anno in un taglio netto e la voglia di iniziare un nuovo percorso; mi trasferisco a Roma e dopo pochi mesi incontro il grande Amore, che dopo 363 giorni diventerà mio marito. Mi trasferisco a Castelforte e inizio una vita totalmente diversa da quella immaginata. Ho due figli, Andrea (femmina) che ora ha 18 anni e Stefano di 17 anni. Il mio carattere forte e positivo mi permette di adattarmi, con non poca fatica, ad un ambiente chiuso sotto certi aspetti, ma a misura d’uomo, quindi con ritmi di vita tranquilli e sereni. Arrivata a 50 anni e complice il lockdown, affronto volontariamente il mio secondo desiderio di cambiamento e di crescita interiore. Lascio andare tutto il superfluo: amicizie e legami famigliari negativi, pensieri ed abitudini. In questo momento della vita sono molto serena, fatalista, mentalmente libera e trovo sia stupendo. Ogni giorno è una buona occasione di crescita.
Come è iniziata la tua avventura creativa? Raccontaci come hai iniziato.
Com’è iniziata la mia avventura creativa? Mah, non saprei individuare un vero inizio, credo di essere creativa dalla nascita. Negli anni ho espresso la mia creatività attraverso diverse tecniche: uncinetto, lavori a maglia, cucito, découpage, pittura creativa, cannucce di carta, feltro, miniature…e tante altre cose. Poi, circa tre anni fa, la voglia di creare qualcosa di originale per il matrimonio di un’amica, mi ha fatto incontrare la carta…ed è stato subito amore!
Ora entriamo nel vivo della questione! Siamo curiose di sapere di più sulla tua arte. Cosa realizzi nello specifico?
Sono una persona molto umorale, quindi difficilmente mi focalizzo su una sola tipologia di creazioni, ma seguo il desiderio o la curiosità del momento. Negli ultimi anni mi sono concentrata su un’arte specifica: mi piace moltissimo tutto quello che è scrapbooking, con qualche divagazione di paper flowers. All’inizio erano solo Explosion Box; poi, girovagando in rete, ho scoperto il mondo scrap e sono iniziati gli album, il LO, le cards, le tags e tanto altro. Pian piano ho capito il vero senso dello scrapbooking, il “creare memoria”, raccontare e ricordare attraverso le immagini e le giuste poche parole.
Cosa significa per te creare? Quali emozioni provi mentre crei?
Creare per me è una necessità. Un piccolo mondo tutto mio dove provo e sperimento. La creatività è parte integrante della mia vita; da me nessuno riceverà mai un anonimo biglietto di auguri! Quando creo mi rilasso, mi estraneo completamente da tutto ed esprimo la mia vera essenza. Creare mi piace, mi piace, mi piace!
Quanto ritieni sia importante la creatività per la sfera emotiva?
La creatività è fondamentale per la sfera emotiva, perché veicola le emozioni, positive o negative che esse siano. Può essere valvola di sfogo se sono sotto pressione, distrazione dalle preoccupazioni, calmante se sono elettrica; insomma la creatività riesce ad incanalare emozioni e stati d’animo.
All’inizio della tua carriera creativa hai riscontrato delle difficoltà nell’impostare il tuo brand, il tuo lavoro, la tua organizzazione oppure tutto è filato liscio e ha preso il volo senza tante difficoltà?
Impostare il mio lavoro è tutt’oggi il mio più grande problema. Pianifico solo una piccola parte del lavoro, per tutto il resto vado a sentimento. Ho fatto diversi tentativi di creazione programmata, ma mi sento snaturata e poco vera. Ogni mia creazione, che sia su commissione o per puro piacere personale, ha una vita a sé; programmando ogni dettaglio, perderebbe a mio parere quella sua unicità che tanto mi piace. Anche se raggiungo un discreto numero di commissioni, la creazione rimane per me un hobby, non sarei capace di trasformarla in una vera e propria attività; questo mi permette di accettare richieste solo se davvero ho voglia di farlo. Tanti dei miei lavori li faccio per me o per regalarli alle persone a cui voglio bene. Quello che mi piacerebbe raggiungere, ma che al momento non sempre mi riesce, è trovare un mio stile, che fosse riconoscibile; allo stesso tempo non vorrei creare progetti troppo simili tra loro, quindi devo ancora crescere ed imparare tante cose per riuscirci.
Se hai riscontrato delle difficoltà come le hai superate? Se invece non le hai avute puoi dare qualche consiglio per chi legge?
Le mie difficoltà sono puramente di carattere logistico e di tempistica. Essendo, appunto, volutamente incapace ad organizzare il lavoro, spesso mi riduco a fare gran parte del lavoro all’ultimo minuto, chiaramente con ritmi frenetici e inevitabile caos tutto intorno, che amorevolmente chiamo caos creativo, ma è a tutti gli effetti una situazione di bomba esplosa. Altra cosa che non riesco assolutamente a fare è chiudermi in una stanza per lavorare. Malgrado io abbia a disposizione una stanza di 50 mq per creare, preferisco farlo nel salotto di casa, sul grande tavolo che inevitabilmente è ricoperto da ogni tipo di materiale creativo; mi piace lavorare con i figli intorno, scambiando chiacchiere e opinioni con la mia famiglia; questo probabilmente perché, come dicevo prima, la creatività è parte integrante della mia quotidianità. Il consiglio che mi sento di dare, per chi magari non ha un posto dedicato alla creazione o a chi, come me, preferisce farlo in un angolo di casa, è di cercare di tenere tutto in ordine. Io, ad esempio, la sera riordino il più possibile il mio tavolo di lavoro perché mi sembra di riordinare contemporaneamente anche le idee.
Nel tuo percorso creativo hai trovato persone che ti hanno fatto da “mentore” aiutandoti e supportandoti quando ne avevi la necessità?
Sicuramente ho trovato persone che hanno saputo ispirarmi, e non solo dal punto di vista creativo, ma anche umano. Lo scrapbooking, a cui mi sto dedicando da un paio d’anni, mi ha fatto conoscere delle vere artiste, ma soprattutto mi ha dato la possibilità di incontrare persone straordinarie e le loro storie; sono nate amicizie preziose, partendo da una passione condivisa. E in loro trovo sostegno, supporto e spunti di riflessione.
Cosa vedi nel tuo futuro creativo? Quali sono i tuoi obiettivi per il 2022?
Nel mio futuro creativo vedo…sempre tanta creatività! Non so dire se esplorerò nuovi mondi creativi o mi fermerò nel mondo scrap, imparando sempre tante cose nuove, ma sicuramente ci sarà sempre la creatività nelle mie giornate. I miei obiettivi per il 2022 sono molto semplici e di natura pratica: essere più organizzata con i lavori e sperimentare nuove tecniche, il tutto sempre finalizzato alla ricerca di un mio stile personale.
Svelaci un segreto, anche piccolo, in anteprima per le lettrici di CreativamenteCarta.
Più che un segreto, il mio vuol essere un consiglio: la creatività è gioia e condivisione, quindi credo che la cosa più bella sia di vivere la nostra creatività come un regalo che ci è stato fatto e che possiamo fare agli altri.
Grazie Alessandra per averci dedicato il tuo tempo.
La Redazione
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Alla prossima intervista!