INTERVISTA – Barbara Schiassi

Nome: Barbara
Cognome: Schiassi
Anno di nascita: 1962
Luogo di residenza: Bologna
Professione creativa: Designer per Tim Holtz e Simon Says Stamp

Ciao Barbara, grazie per aver scelto di partecipare alla nostra intervista. Parlaci di te. Di dove sei e cosa fai nella vita?

Prima di tutto grazie per questa intervista, mi fa molto piacere sapere che anche le creative italiane siano interessate al lavoro che svolgo. Sono di Bologna e faccio la casalinga, dopo aver lavorato per vent’anni in banca, dalla quale mi sono licenziata quando è nata la mia seconda figlia nel 2005 a 42 anni circa. 

Raccontaci quando è cominciata la tua passione per la creatività. 

Io sono sempre stata creativa. Già alle scuole medie creavo spille con il legno, collane, braccialetti e realizzavo creazioni con il cartonaggio e il découpage. Poi è nata la mia seconda figlia e ho scoperto lo scrapbooking, dopo il quale non mi sono più fermata.

Come è nato il tuo amore per il Mixed Media?

Ho cominciato con lo scrapbooking tradizionale con foto, layout e mini album, ma confesso che mi annoiava un po’. Girovagando in rete ho scoperto Tim Holtz e ho capito cosa mi appassionava veramente e quale stile mi piaceva: uno stile poco pulito e non perfettino, ma sporco e anche un po’ confusionario. Per prima cosa ho eliminato le foto e poi mi sono dedicata allo studio dei progetti di Tim Holtz e di tutto il suo mondo. Mi sono iscritta a un gruppo su Yahoo (del quale non so nemmeno se ci sia ancora traccia della sua esistenza) e ho cominciato a partecipare alla sfida mensile delle 12 tag sul blog di Tim Holtz, che ora purtroppo non c’è più. Non so se quello che creo possa chiamarsi Mixed Media, ma sicuramente è un insieme di prodotti e tecniche.  

Ci è piaciuto molto uno dei tuoi ultimi post in cui hai realizzato una card con un coniglietto che raccoglie carote. Notiamo con estremo piacere che rendi sempre uniche le tue creazioni donandogli quello stile retrò che ti contraddistingue. Da dove arrivano le tue idee?

In realtà non lo so neanch’io. A volte mi ispiro a una palette di colori e a volte a un tema; ho imparato anche a lavorare con gli strumenti che mi vengono consegnati e a trarre ispirazione da essi. Con il coniglietto è stato così. Ma lo stile, come vi ho detto prima, è quello un po’ sporco perché non mi piacciono le creazioni troppo precise; non riesco proprio a realizzarle. Devo sempre sporcare, tutto o quasi, con il mio amato inchiostro Distress® Walnut Stain; è sufficiente quello a dare un effetto vintage. Direi che questa è la caratteristica che non manca mai nelle mie creazioni.

Ora passiamo alle cose che incuriosiscono moltissimo le nostre lettrici. Sei nel DT di Simon Says e di Tim Holtz e noi ti facciamo i complimenti per il traguardo. Ma veniamo alle domande serie, come si arriva a questi livelli? Puoi dare qualche consiglio a chi vorrebbe raggiungere obiettivi importanti?

Che ci crediate o no, la verità è che non lo so. Ho cominciato partecipando alle sfide mensili sul blog di Tim Holtz. Era bellissimo: realizzava una tag al mese e si partecipava inviando la foto della propria interpretazione. Ho vinto qualche volta e sono stata nominata anche nei blog che Tim consigliava. In seguito ho cercato il mio stile che è sempre ispirato da Tim, che considero un maestro. In Italia, molto spesso, ci si limita a lavori più seriali che unici, come le bomboniere, i biglietti d’invito, le card e le partecipazioni. A me piace spaziare un po’ di più e non riesco a realizzare due creazioni uguali, è proprio contro la mia natura. Sicuramente alcuni miei lavori potranno essere somiglianti tra loro, ma cerco sempre di creare qualcosa di differente rispettando il mio stile. Sono diventata designer per Simon Says Stamp e Tim Holtz partendo prima dal blog di Patty Manni, Scrappando Carta e ricordi, per il quale ho lavorato qualche anno e questo sicuramente mi ha dato visibilità, cosa di cui sarò grata a vita a Patty. Poi ho iniziato a partecipare alle sfide del lunedì di Simon e avendo vinto qualche volta sono stata contattata per diventare Design Team Member. Ricordo ancora quanto mi sono emozionata! Ovviamente ho risposto positivamente e da lì ho cominciato ad acquisire molta più visibilità. In seguito, Tim mi ha chiesto di creare qualche card da esporre alla manifestazione che si tiene ogni anno negli Stati Uniti (ora si chiama Creativation) e per un po’ di tempo sono andata avanti così fino a quando Tim non ha creato un team di Designer Internazionali del quale faccio parte. Mi preme precisare che non sono l’unica italiana, ma che ci sono anche Zoey Scarpelli (Scrapsaurus), Nicoscrap e Lo Shakerato Alberto. Quello che vi posso dire però è che per fare la designer per Simon e Tim bisogna passare a uno step, anche mentale, più professionale; ci sono impegni e scadenze da rispettare e si lavora sempre in anticipo sulle stagioni. Per me non è un lavoro, ma è qualcosa di più di un hobby, una passione. L’unico consiglio che posso dare è quello di partecipare alle sfide quanto più possibile (ora c’è anche Instagram sul quale si può postare e taggare). E soprattutto consiglio di trovate uno stile personalizzato e differente dagli altri.

Visto dove sei arrivata siamo andate a sbirciare il primo post del tuo blog e leggiamo: ”Non ci si crede!!!! per colpa delle mie amiche tortelline mi sono convinta ad aprire un blog!!!! semplice non è! Infatti ho un’insegnante di lusso: MARCELLA!!! non credo che sarò una gran brava blogger ma ci proverò e vi farò vedere tutte le mie robine!!!! Per iniziare la tortina di compleanno che ho portato alla Patty di Scrappando carta e ricordi per il compleanno del negozio!”. Il tuo blog è molto seguito e hai fatto passi da gigante, dobbiamo ringraziare le tue amiche per averti spronato. Cosa pensi del tuo percorso?

Sì, sicuramente devo ringraziare tutte le persone con cui ho avuto scambi nel primo periodo della mia avventura creativa. Ringrazio per tutto quello che ho imparato e che mi è servito anche a capire quale fosse la mia vera strada e la mia vera passione. Senza aver percorso tutta la strada che ho fatto non sarei dove sono, né sarei (creativamente parlando) quella che sono. Il mio percorso è stato semplice, in realtà, ho solo seguito la mia passione e creato quello che più mi piace.

Abbiamo visto anche che partecipi a moltissime sfide, ti hanno aiutato a crescere in questo mondo?

Sono state essenziali. Servono a confrontarsi con gli altri, a mettersi in gioco, a capire dove si sbaglia e a essere visibili.

Ci sveli un segreto sulla tua tecnica, anche piccolo, per le nostre lettrici amanti del Mixed Media e dello stile di Tim Holtz?

Segreti non ne ho e tutto quello che realizzo è frutto di esperimenti. Forse l’unica cosa che posso dirvi è appunto di sperimentare; comporta un certo spreco di materiale perché non sempre le creazioni riescono come le si immagina, ma credo che sia l’unica strada. E poi studiare molto, io stessa, prima di avventurarmi in qualsiasi nuova tecnica, studio per qualche mese.

Qual è per te il prodotto più versatile e che utilizzi con più piacere?

Tutti i Distress®, soprattutto gli Ink Pad e gli Spray Stain. Al secondo posto stencil e paste.

Quando non ti dedichi ai colori e alla creatività in generale cosa ti piace fare nel tempo libero? 

Tempo libero non ne ho molto, ho una famiglia di quattro persone e una mamma ottantottenne da seguire, per cui non ho molto tempo libero. Quello che ho mi basta appena per organizzarmi con gli impegni per Simon e per Tim. Sono una grande appassionata di serie tv e mi piace molto cucinare.

Un’ultima curiosità. Cosa dobbiamo aspettarci nel 2023? Se si può svelare ovviamente…


Di particolare per ora direi nulla, spero di continuare a far parte di questi due Design Team perché è davvero divertente e stimolante. Un piccolo sogno ce l’avrei… cominciare a fare video tutorial e forse anche corsi online sulle tecniche. Non mi piace molto creare un progetto perché appiattisce la creatività e tutti potrebbero copiarlo; preferirei, invece, insegnare la tecnica, portare un progetto come esempio in modo tale che ognuno possa realizzarlo con la tecnica insegnata. Ma ci vuole parecchio tempo per prepararsi e purtroppo in questo momento non ne ho e sinceramente in Italia non so quanto possa piacere. Vedremo in futuro. Grazie di cuore per il vostro interesse nei miei confronti.

Grazie infinite a Barbara per i suoi preziosi racconti e per aver condiviso con noi parte della sua vita creativa. Ti auguriamo di proseguire questa tua passione e di viverla sempre con la spensieratezza degli inizi.

Valentina Paolini per CreativamenteCarta

Un pensiero su “INTERVISTA – Barbara Schiassi

  1. Bellissima intervista. Fa sempre piacere conoscere più da vicino le creative che seguiamo sui social. Per me Barbarayaya è un vero mito e attendo sempre con trepidazione le sue creazioni del lunedì sul blog di Simon Says Stamp! ^_^

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