INTERVISTE – Gerarda Luongo

Gerarda Luongo

2 ottobre 1973, Tito (PZ)

Ciao Gerarda, benvenuta, partiamo con le consuete domande di presentazione: chi sei, da dove vieni e cosa fai nella tua vita?

Ciao a tutte, vi ringrazio per l’invito e per avermi dato la possibilità di raccontarvi un po’ di me.
Sono Gerarda, per le amiche creative “GeGe’”. Ho 49 anni, vivo in un paesino in provincia di Potenza, ho un figlio di 12 anni, amante del basket e dei manga, e un marito, Mimmo, che mi sopporta e supporta (negli acquisti scrap non sa quanto). Ho lavorato per anni come cuoca in un ristorante tipico della zona, ma ora mi dedico alla famiglia e uso ogni momento libero per scrappare.

Come è iniziata la tua avventura creativa? Raccontaci come hai iniziato.

La creatività in me è congenita; mia madre raccontava che da piccola prendevo i tovagliolini con decori “embossati” e ripassavo i contorni con i colori. Posso dire che carta e colori, insieme ai libri, sono stati sempre i regali che ho più apprezzato. Come molte di noi sono passata attraverso altre tecniche: decoupage, cucito creativo, bigiotteria, ma la passione per la carta è sempre stata la più forte. Adoro i tutorial e conoscere come nasce un meccanismo o una rilegatura e amo “studiare” e fare ricerca.

Ora entriamo nel vivo della questione! Siamo curiose di sapere di più sulla tua arte. Cosa realizzi nello specifico?

Io sono una scrapper, per la precisione una scraplifter dichiarata. Da buona Pinterest addicted ho cartelle con un’infinità di progetti che vorrei realizzare prima o poi. Dello scraplift mi piace molto la scoperta di nuovi progetti e di nuove tecniche, conoscere nuove creative da seguire, studiare il lavoro e provare a replicarlo a mio gusto.

Ci racconti lo scraplift? Cos’è e come si realizza? Abbiamo visto che molte creative non lo conoscono e ci faceva piacere approfondire l’argomento insieme a te.

Lo scraplift consiste nell’osservare un progetto che ci piace e prenderlo a modello per poi trasformarlo in una propria creazione. Lo scraplift aiuta chi è agli inizi ad imparare per emulazione oppure chi ha mancanza di tempo; infatti, è un ottimo modo per trovare un’idea, un tutorial già con misure e scrappare rapidamente. Nel mio caso specifico, quando scopro una creazione bella e provo a replicarla. Avete presente quando ascoltate una canzone ed è perfetta per quel momento e vi rappresenta? A me capita con i progetti che vedo sui social, ho delle foto e delle carte, scopro un progetto di una creativa e mi si presentano due scelte: replicarlo pedissequamente o aggiungerci del mio e modificarlo in modo da adattarlo ai miei gusti e bisogni. In entrambi i casi, se la creazione la si pubblica sui social, è buona regola dare i “crediti”, ossia indicare la persona che ci ha ispirato.

Cosa significa per te creare?

È la mia ancora di salvezza, il mio momento di estraniazione e mi fa stare bene. Mi permette di dare forma ai ricordi e inoltre, grazie anche agli incontri con altre creative, mi consente di divertirmi con chi parla la mia stessa lingua senza sembrare un’aliena.

Quanto ritieni sia importante la creatività per la sfera emotiva?

Io dico sempre che lo scrap, ma anche ogni altra forma di creatività, permette di alleggerire il peso delle preoccupazioni quotidiane. Inoltre, ti permette di ritrovare un ricordo o una sensazione e racchiuderla tra carta e colori, così da poterla ritrovare quando se ne ha bisogno.

Come hai impostato il tuo lavoro e la tua organizzazione all’inizio della tua carriera creativa?

Devo dire che una quindicina di anni fa, quando ho iniziato a fare scrap, eravamo in poche, come pochi erano i blog italiani e gli shop; non ne ho approfittato per farmi conoscere. Nell’ambito del mio territorio, con il paper craft dedicato agli eventi ha aiutato molto il passaparola, ma ora creo solo per me e i miei famigliari.

Hai riscontrato delle difficoltà?

Sì, molte. La più grande, ancora oggi, è far capire alle persone che il fatto a mano “vale di più” e non che “costa di più” del fatto in serie. Inoltre, spesso, il materiale carta è ritenuto un materiale “povero” rispetto ad altri e quindi sottovalutato. Mi limito a creare solo per chi apprezza.

Nel tuo percorso creativo hai trovato persone che ti hanno fatto da “mentore” aiutandoti e supportandoti quando ne avevi la necessità?

Non smetterò mai di ringraziare Marinella Monte, conterranea, conosciuta tramite blog e stalkerata tramite Facebook; mi ha dato tante dritte e grazie a lei sono passata dal paper craft allo scrap vero e proprio. Sono anche entrata nel mondo ASI, all’interno del quale ho conosciuto tante creative con il mio stesso disturbo: lo scrap-shopping compulsivo.

Cosa vedi nel tuo futuro creativo? Quali sono i tuoi obiettivi per il 2023?

Continuare a scrappare, scrapliftare e partecipare a molti meeting. Sogno che la DeAgostini finalmente pubblichi un raccoglitore (12×12 of course) con uscite settimanali dedicate allo scrap.

Cosa vorresti dire alle lettrici di CreativamenteCarta?

Suggerisco solo di condividere e circondarsi di persone con la stessa passione creativa… per tutto il resto c’è Pinterest!

Grazie Gerarda per questa interessante intervista.

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