IL MESE – Gennaio in Redazione

Ogni tradizione va rispettata!

Non potevamo rinunciare alle nostre copertine del mese, quindi, come da tradizione ogni 6 del mese conosceremo un’artista differente. Ogni artista avrà una sua peculiarità che scopriremo con una breve intervista e ognuna ci delizierà con una copertina tutta per noi.

L’artista che apre il mese di gennaio è Paola Denti.

Paola ha realizzato per noi un’illustrazione dipinta interamente ad acquerello che ha come tema il silenzio della neve nella natura, con la vita e il calore di un dolce pettirosso, metafora della classica, lenta e calma ripresa che caratterizza gennaio dopo le festività natalizie.

La palette colori è legata all’inverno, una bellezza “fredda”, ma unica in questa stagione.

Conosciamo questa bravissima artista

Sono Paola Denti, sui social mi trovate come Sweet as a Color, nome che ho scelto quando ho aperto la mia pagina Instagram 4 anni fa, quando è nato il mio bimbo, e quest’anno sono diventata mamma per la seconda volta di una splendida principessa! Sono lombarda e vivo a Crema (CR) nella bellezza della campagna. Amo l’autunno e l’inverno, i libri, viaggiare, impastare la pizza e preparare dolci. New York e Parigi sono due tra le città che più ho amato visitare e studiare. La mia formazione è artistica, sin da piccola amavo disegnare e le matite colorate erano la mia passione, mi sono diplomata al liceo artistico e poi ho conseguito la laurea magistrale in architettura. L’arte e il disegno fanno parte di me da sempre! Studiando a Milano, e abitando poco distante, ho sempre frequentato i musei e ho potuto visitare mostre di ogni tipo, la storia dell’arte, come l’architettura, mi ha sempre coinvolta moltissimo, unita alla fortuna di aver viaggiato molto ho visitato i più importanti musei del mondo, dal MOMA, Met e Guggenheim di New York al Louvre di Parigi, dalla National Gallery di Londra alle gallerie d’arte di Amsterdam, Berlino, Zurigo e molti altri, senza tralasciare quelli italiani, ovviamente, dagli Uffizi, ai Musei Vaticani, ecc. 

Paola Denti
Paola Denti

Dopo aver utilizzato svariate tecniche nel corso degli anni, ho riscoperto la passione per l’acquerello circa cinque anni fa, ho ripreso in mano i pennelli e non li ho più lasciati; la tecnica dell’acquerello è sicuramente quella che più mi rappresenta e quando dipingo entro nel “mio mondo”: un mondo leggero, delicato e paziente, come l’acquerello. Amo dipingere fiori, edifici, arredi illustrati e paesaggi.

Sono moglie, mamma, lavoro fuori casa per metà giornata occupandomi di amministrazione in uno studio privato, lavoro poi da casa come illustratrice per commissioni a richiesta e il mio sogno è di poter creare e pubblicare un giorno un albo illustrato.

Ora qualche domanda di approfondimento per noi curiose

Ciao Paola, grazie per aver accettato questa intervista. Dalla tua biografia leggo che il tuo nome “Sweet as a Color” nasce dopo la nascita del tuo bimbo. Ci spieghi il suo significato?

Il significato del nome “Sweet as a Color” è nato proprio guardando il mio bimbo appena nato, guardavo tutti i colori che lo circondavano e pensavo, ma quanto può essere dolce un colore? Ed ecco che da quella dolcezza è nato il mio nome creativo.

Tra le righe, e vedendo le tue illustrazioni, vediamo spesso che la natura è una delle tue muse ispiratrici. Cosa scatta nella tua fantasia quando osservi un campo fiorito, un bel bosco o un paesaggio naturale?

I fiori, le piante e i paesaggi sono l’opera d’arte della natura, quando li guardo penso alla loro bellezza, alla perfezione con cui sono creati, ai colori che riescono a dare emozioni e così mi piace riprodurli sia illustrati che realistici.

Anche le città ispirano molto le tue illustrazioni. Cosa ci racconti delle tue città del cuore? Cosa ami di New York e cosa di Parigi? 

Le città e gli edifici mi affascinano sempre, anche i miei studi mi hanno aiutato a capirne le caratteristiche e i perché di certe scelte. New York è una città surreale, ma che ha elementi del passato che la contraddistinguono, una sorta di “caos perfetto”, Parigi è speciale per la sua classicità unita al contemporaneo, i suoi tetti sono i miei preferiti in assoluto.

Disegni fin da piccola, cosa dicevano i tuoi genitori? Avevano già capito la tua vena artistica o speravano in un “lavoro normale”?

I miei genitori sorridevano sul mio essere meticolosa con riga e matita, i pastelli nel mio astuccio erano in ordine cromatico e le righe nei miei disegni dovevano essere precise e ordinate, da qui la scelta dei miei studi, mi hanno sempre sostenuta e sono orgogliosi della mia laurea in architettura.

Quanto è importante la storia dell’arte e lo studio degli artisti del passato?

La storia dell’arte è fondamentale per capire il meccanismo dell’arte in sé. Gli artisti del passato possono insegnare tanto, danno stimoli a fare sempre meglio, e credo che sia fondamentale nel bagaglio culturale di chiunque.

Cosa ti ha portato a seguire studi architettonici? Ci aspettavamo tu avessi continuato i tuoi studi con un percorso in Beni Culturali. 

Beni culturali e storia dell’arte erano la mia seconda opzione universitaria, architettura è sicuramente una facoltà che unisce la parte tecnica alla creatività, non è una facoltà semplice se non sei portato anche per le materie scientifiche. Ora come ora probabilmente sceglierei storia dell’arte, ma l’amore per l’architettura fa parte di me.

Quali sono le altre tecniche che hai sperimentato? Come mai poi le hai messe da parte per dar spazio all’acquerello?

Ho dipinto ad olio, con gli acrilici, con carboncino, con matite colorate e soft pastel. L’acquerello è la tecnica che mi rappresenta di più, è come provare tanti abiti finché non trovi quello che ti calza a pennello. In ogni caso matite colorate e soft pastel ogni tanto li utilizzo ancora.

Riesci sempre a conciliare il lavoro amministrativo con il lavoro di illustratrice? Quali, se ce ne sono, difficoltà riscontri?

Gli impegni sono sempre tanti, sono due lavori completamente diversi, in particolare, avendo anche una famiglia, spesso mi ritrovo a dipingere di sera quando tutti dormono oppure nel weekend. 

Hai illustrato molti libri. Cosa provi nel vedere i tuoi disegni dar forma ad una storia?

Ho creato alcune illustrazioni per i libri di Jane Rose Caruso e per alcuni suoi gadget, ed è sempre una grande soddisfazione vedere i propri lavori pubblicati. Così come i loghi che mi è capitato di creare oppure l’acquerello che poi è diventato un annullo filatelico con relative cartoline per collezionisti per Poste Italiane.

Siamo rimaste colpite dal disegno dell’ombrello per Miss Garnette (spero di aver scritto bene). Ogni particolare spiegato nel dettaglio. Quanto studio c’è dietro ogni singolo oggetto?

Quando realizzo lavori su commissione creo sempre delle “tavole studio” dove analizzo i singoli dettagli da inserire, come nel caso dell’ombrello, i bozzetti e le prove sono indispensabili per costruire il lavoro finito, partendo da diversi elementi, ispirazioni e immagini per arrivare all’opera finale.

Ringraziamo Paola per il tempo che ci ha dedicato e, soprattutto, per la sua meravigliosa illustrazione.
Vi invitiamo a seguirla sui social per vedere tutte le sue opere d’arte.

Valentina Paolini per CreativamenteCarta

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